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PALESTINA
Regione mediterranea mediorientale compresa tra
il Libano e il Sinai. Anticamente inserita tra l'Egitto e la Fenicia,
prese nome dai filistei che un tempo l'occuparono, fondendosi con le locali
popolazioni semitiche (cananei). Tra queste
gli ebrei raggiunsero una posizione dominante, riuscendo a unificare per
periodi limitati l'intera regione, che fu teatro di decisivi avvenimenti
storici (ebraismo, cristianesimo,
crociate). Culla dell'ebraismo, fu soggetta
a varie dominazioni (egiziana, assira, babilonese, persiana, greca, romana,
bizantina). Gli arabi la conquistarono nel 636, ma, non del tutto islamizzata,
tra l'XI e il XIII secolo fu investita dalle crociate. Agli staterelli
feudali dei crociati succedettero poi alcuni potentati musulmani (Ayyubiti,
mamelucchi), sino a che nel 1517 non fu inserita
entro la compagine dell'impero ottomano. Il dominio turco ebbe termine
nel dicembre 1917, quando le forze del generale britannico Allenby occuparono
Gerusalemme. Dopo la prima guerra mondiale fu data in mandato alla Gran
Bretagna (1920) impegnatasi contraddittoriamente a soddisfare sia le richieste
arabe, volte a inserirla nel grande stato arabo indipendente da crearsi
al termine della Rivolta araba, sia le aspirazioni sioniste di farvi risorgere
uno stato ebraico (dichiarazione di Balfour). Londra, pur senza mai respingere
le posizioni dei nazionalisti arabi, vi favorì una continua immigrazione
ebraica che divenne poi massiccia con l'avvio delle persecuzioni antisemite
naziste in Europa. Ciò suscitò un forte risentimento tra
gli arabi, che vedevano nella presenza sionista una minaccia alla loro
stessa sopravvivenza. Si moltiplicarono così gli scontri tra arabi
e ebrei, sino alla grande sollevazione araba del 1936. La rivolta fu repressa
dalle truppe britanniche, ma Londra, per non inimicarsi definitivamente
il mondo arabo, con il "Libro bianco" del 1939 limitò drasticamente
l'immigrazione ebraica e prospettò entro dieci anni la creazione
di uno stato palestinese. Il quadro cambiò dopo la seconda guerra
mondiale. Nel 1947 la Gran Bretagna, incapace di mediare tra le opposte
richieste arabe ed ebraiche, ne affidò l'esame all'Onu, la cui
assemblea generale, il 29 novembre 1947, decise la spartizione della Palestina
tra uno stato ebraico (56,4% del territorio, 498.000 ebrei e 497.000 arabi)
e uno arabo (42,8% del territorio, 725.000 arabi e 10.000 ebrei), elevando
Gerusalemme a zona internazionale. La decisione fu respinta dai paesi
arabi che, il 14 maggio 1948, alla fine del mandato britannico, attaccarono
il neonato stato di Israele iniziando così la prima guerra arabo-israeliana.
Da allora la Palestina risultò divisa tra Israele e le regioni
della Cisgiordania e della striscia litorale di Gaza, già egiziana,
occupate dagli israeliani nel 1967.
M. Lenci
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